Storia ed informazioni
Il Mulino di Recovato è ricco di storia. Sorge a Castelfranco Emilia, sulle sponde del Canal Chiaro, vicinissimo alla famosa Villa Sorra.
La posizione geografica ne ha agevolato lo sviluppo commerciale collocandosi, da un lato, su un territorio da sempre vocato alla coltivazione di cereali e, dall’altro,
su un crocevia di strade che congiungono le vicine Nonantola, Modena e Bologna.
Le prime informazioni sulla sua esistenza risalgono al 1400, come evidenziato nei Libri di Introito e nei Tavoli dei Dazi e delle Moline che registravano le imposte sulle attività molitorie.
In epoca più recente il Mulino è divenuto di proprietà della Famiglia Malaguti, tutt’ora intestataria dello stabile, che ne ha gestito l’attività sino alla chiusura
avvenuta nei primi anni ’80.
Nel tempo il Mulino ha assunto la fisionomia architettonica che ancora lo contraddistingue: due parallelepipedi a forma di una elle posizionati,
tramite un sistema di ponti ad arco, sul corso del canale.
Tale articolazione, tipica dei mulini di pianura, consentiva lo sfruttamento dei corsi d’acqua per la movimentazione delle macine.
La molitura avveniva mediante tre macine a pietra caratterizzate dall’utilizzo di selce proveniente dalle famose cave francesi La Ferté.
Il Mulino è stato alimentato ad energia idraulica sino al 1960 circa. Il passaggio all’energia elettrica si è reso necessario in occasione della sostituzione delle macine a pietra con le moderne macine a cilindro che richiedono una maggiore forza per la loro movimentazione ed una costanza nel funzionamento, aspetti non conciliabili con la variabilità tipica dell’energia idraulica.
Il Mulino ha macinato grano, granturco, orzo, farro, lino e carrube.
